Sabato 11 Novembre Matinée ore 10 – Serale ore 21
Auditorium Scuola De Gasperi Via Reggio Campi II Tronco 164 Reggio Calabria

Scritto da Carlo Gallo, Alessio Totaro
Con Carlo Gallo
Produzione Teatro della Maruca

“Il Personaggio più irriverente della cultura popolare calabrese”

Il nuovo esilarante spettacolo dell’attore calabrese Carlo Gallo e di Alessio Totaro, per un pubblico di tutte le età. Le avventure di Giufà in uno spettacolo tutto da ridere. Un ragazzino furbo e credulone, onesto e disonesto, triste e allegro, credente e miscredente che si caccia spesso nei guai, ma riesce quasi sempre a uscirne illeso, spesso involontariamente. Giufà fa sorridere, con le sue incredibili storie di sfortuna, sciocchezza e saggezza. Giufà incarna il ribelle alle convenzioni sociali, il burlone che si fa gioco di tutto e di tutti, che irride l’autorità, la paura, la morte stessa; e in questa incontenibile, clownesca provocazione sta forse l’effetto catartico delle sue storie.

Carlo Gallo e Alessio Totaro, attori diplomati all’Accademia d’Arte Drammatica di Udine, rielaborano le avventure di GIUFÀ o Ğuhâ o Jugale, il celebre personaggio dei racconti orali arabi poi riadottato dalla cultura popolare calabrese e siciliana, in uno spettacolo scoppiettante. Sullo sfondo un grande lenzuolo bianco a ricordare i panni stesi nei quartieri popolari del sud Italia, tirato sullo scheletro incerto di un’amaca che talvolta diventa piazza, nave, spiaggia, chiesa, terrazzo e cucina e che ritorna infine a fare da specchio all’eterno oziare di Giufà. Ma chi è veramente Giufà? Giufà è un ragazzino furbo e credulone, onesto e disonesto, triste e allegro, povero e ricco, credente e miscredente che si caccia spesso nei guai, ma che riesce quasi sempre a uscirne illeso, spesso involontariamente. Tra lazzi della Commedia dell’Arte, clownerie, colpi di avanspettacolo e giochi di mimo si susseguono quattro incredibili storie di sfortuna, sciocchezza e saggezza: “Giufà cerca lavoro”, “Giufà e il tale della scommessa”, “Giufà e l’otre” e “Giufà e la statua di gesso”.Capita a chiunque di comportarsi a volte saggiamente e altre stoltamente, perché stolto è il comportamento di chi affronta in modo inadeguato una situazione inattesa creando disagio. È invece saggio chi, di fronte ad una difficoltà, fa ricorso alla fantasia per trovare soluzioni nuove e in armonia con l’ambiente, cosi da non danneggiare se stesso o gli altri. Giufà dunque ci insegna che gli esseri umani non si dividono in categorie opposte: gli stolti e i saggi. Attraverso l’apparente leggerezza di questi racconti il popolo poteva esprimere, con la potenza del sarcasmo e dell’ironia, il proprio dissenso verso le classi sociali più abbienti che sfruttavano i poveri. È qui che Giufà incarna il ribelle alle convenzioni sociali, il burlone che si fa gioco di tutto e di tutti, che irride l’autorità, la paura, la morte stessa; e in questa sua incontenibile, clawnesca provocazione sta forse l’effetto catartico delle sue storie.